Rivoluzione negli abbonamenti di Amazon e Disney Plus, c’è confusione su quale servizio scegliere

Come molti di voi sapranno, Amazon offre il servizio Amazon Prime, che contiene al suo interno diversi “benefits”, tra cui ad esempio le spedizioni con consegna in un giorno, uno storage in cloud per le foto, un servizio di streaming (Amazon Prime Video, che sta prendendo sempre più piede anche a confronto coi rivali Netflix e Disney Plus), abbonamenti gratuiti per le sottoscrizioni a Twitch e tanto altro ancora.

È così che Disney, stando a quanto dichiarato di recente dal Wall Street Journal, potrebbe quindi decidere di seguire questa strada intrapresa dal colosso e-commerce americano, con l’intenzione di diversificare l’offerta, non relegandola al solo streaming. Già al momento di quest’articolo, infatti, è possibile avere degli sconti per l’ingresso al parco Disney World (con uno sconto pari a circa il 25% del prezzo del biglietto, grazie proprio all’abbonamento sottoscritto a Disney Plus.

Cosa farà Disney?

La stessa Disney potrebbe eventualmente essere in trattative con altre compagnie, in modo tale da garantire sconti anche sui loro prodotti, creando una vera e propria collaborazione tra le eventuali parti, come nel caso di eventuali spettacoli Disney a Broadway e tanto altro. C’è infatti sempre più questa tendenza, tra le compagnie negli ultimi anni, a diversificare il proprio piano d’offerta, andando a coprire diversi punti d’interesse per l’utente finale.

Vi ricordiamo che, a partire dalla fine di quest’anno, analogamente a quanto succederà con il concorrente Netflix, sarà presente un abbonamento Disney Plus (denominato per la precisione Disney Plus Basic) che, al prezzo di 7.99 dollari al mese (ovvero il prezzo mensile avuto fino a poco tempo fa negli Stati Uniti), includerà delle inserzioni pubblicitarie all’interno. Da notare che è una cifra molto bassa considerando che mediamente viene inserita in un pacchetto family da dividere con gli amici per pochissimi euro al mese.

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Com’è ovvio che sia, queste al momento sono solo che supposizioni, che dovranno poi essere smentite o confermate da eventuali comunicati ufficiali della compagnia americana stessa, e non sappiamo nemmeno se questa rivoluzione degli abbonamenti andrà ad interessare anche il territorio europeo. Non ci resta dunque che attendere le prossime settimane, confidando nel rilascio di ulteriori informazioni a riguardo.