Dove vai con un’auto elettrica scarica? E’ quanto si domandano i maggiori critici della mobilità elettrica; sebbene la questione non sia differente nel caso del ‘pieno’ dell’auto col classico motore a scoppio.
La questione è piuttosto, se vogliamo, connessa alla disponibilità o meno di punti di ricarica. Se sono presenti e in gran numero nei paesi nordici e in Germania, l’Italia e i paesi mediterranei arrancano, facilitati in ciò dall’assenza di una reale produzione elettrica nazionale e dal generale predominio delle lobby petrolifere. Pertanto si fa ancora molta fatica, risulta davvero difficile trovare punti di ricarica perla propria auto elettrica; poche e ambite le postazioni nelle città; quasi assenti nelle campagne o in generale nell’hinterland.
Una nuova, innovativa, soluzione giunge da Electreon, la quale ha proposto la ricarica induttiva. Si tratta di caricare la batteria senza dover utilizzare nessun cavo, ma solo via wireless. Si sfrutta, in quest’ambito, la legge di Faraday, secondo cui la corrente elettrica si forma quando un filo passa per un campo magnetico.
Teoricamente, come osservava Smartworld, è sufficiente allora inserire un elettromagnete sulla strada e avere un filo arrotolato sulla parte bassa dei veicolo. Tesla aveva sviluppato ad esempio un pad di ricarica dove parcheggiare (e ricaricare!) la propria auto, ma il processo era ancora ‘stazionario’, presupponeva che l’auto fosse ferma.
Electreon, con notevole pragmatismo, è aperta a ogni opzione di ricarica; sia quando l’auto è posteggiata, sia quando si muove lentamente, sia quando normalmente in movimento. La prima prova sul campo è avvenuta nel 2022 quando è stata sperimenta una posta di 1050 metri dove si tentava di ricaricare l’auto elettrica via wireless, mentre la stessa era in movimento.
Ricaricare l’auto… guidando, l’esperimento è realtà
Sebbene si sia ancora lontani dall’avere un prototipo commercializzabile, Electreon ha avuto l’incarico di costruire una strada di questo genere negli USA, presso Detroit, e in Francia presso Parigi, su un’autostrada di circa 2 chilometri. Si vorrebbe teoricamente, sempre in Francia, costruire un sistema di strade ricaricabili di 5mila chilometri entro il 2030.
Idealmente Parigi mira a elettrificare completamente il trasporto pesante: camion e autobus, tanto per il trasporto merci, quanto pubblico. Anche la Svezia ha sollecitato un notevole interesse, con il progetto di costruire 2mila chilometri di strade a ricarica induttiva entro il 2030.
Quale ruolo svolgerà l’Italia? A giudicare dalle fortissime resistenze a ogni minima modifica del tessuto urbano, specie nelle grandi città come Roma, è improbabile che la penisola svolga un ruolo importante in questa rivoluzione, preferendo aggregarsi invece a quanto rimane del vecchio, sorpassato, mondo del motore a scoppio e del suo strascico di inquinamento e incidenti stradali.