Malattie mentali: ci ammaliamo perché 60.000 anni fa gli esseri umani fecero sesso con una specie estinta

Un uomo primitivo – Passione Tecnologica

Può sembrare strano o bizzarro, ma alcune gravi problematiche connesse alla salute mentale sono conseguenza di abitudini sessuali dei nostri antenati, migliaia di anni fa. Scopriamo insieme il perché. 

La depressione potrebbe essere la conseguenza del fatto che, 60mila anni fa, gli homo sapiens sapiens ebbero rapporti sessuali con un’altra sottospecie umana oggigiorno estinta in Asia. I ricercatori hanno infatti scoperto una variante di un gene connessa ai rapporti tra umani e Denisovani, ritenuta capace anche di influenzare il nostro carattere di ogni giorno.

Coloro infatti che hanno la variante presentano bassi livelli di zinco nel corpo; un nutriente che sempre più studi dimostrano associato all’umore e alla felicità. Gli scienziati hanno dichiarato che in particolare il gene dei Denisovani SLC30A9 è tra i più diffusi di questa specie ormai estinta; si era dapprima diffuso in Asia, passando poi all’Europa e alle Americhe. Un lavoro di archeologia genetica molto laborioso, possibile solo con le odierne tecnologie.

I Neanderthalani infatti non avevano questo genere; però presente nei Denisovani. La mutazione all’epoca aiutava gli uomini primitivi a sopportare le intense, siderali temperature che un tempo caratterizzavano l’Asia centrale. Tuttavia, se utile un tempo, oggigiorno reca con sé alcune difficoltà notevoli, alcuni ostacoli non da poco.

I Denisovani, ‘fratelli’ dimenticati. Perché la dolorosa eredità

Perché il gene è così dannoso? Lo zinco influenza il sistema nervoso e gioca un ruolo fondamentale nell’equilibrio mentale e nella salute delle persone. Questo a sua volta comporta un maggiore rischio di soffrire di malattie psichiatriche.

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Specificatamente chi ha il gene denisovano soffre di anoressia nervosa, iperattività, autismo, bipolarismo, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo e schizofrenia. I Denisovani un tempo erano una specie ‘sorella’ dei Neanderthal che coesisteva in Europa e nell’asia occidentale. Le due specie si erano separate da un comune antenato 200mila anni fa e la separazione dall’Homo Sapiens Sapiens è avvenuta 600mila anni fa. Vicende pertanto millenarie, risalenti all’alba dell’umanità.

I Denisovani erano gente sofisticata; stando ai ritrovamenti archeologici avevano strumenti piuttosto avanzati, gioielli e una cultura ben sviluppata. Gli studi però appaiono ancora lontani dal completamento, c’è ancora tanto da esplorare (e scoprire). Il primo ritrovamento di un denisovano risale al 2010, tra i monti Altaj, nella Siberia russa. Il soggetto era una femmina, con carnagione scura e capelli marroncini. Non si sa però molto altro.