Quali rischi dalla stufa a pellet? E’ doveroso porre una speciale attenzione nei confronti del deposito del combustibile.
Molti, a fronte dei costi crescenti pel gas, preferiscono utilizzare il riscaldamento a pellet. Si tratta infatti di una modalità che consente un notevole risparmio e che consente di ‘staccarsi’ dalle agenzie energetiche, ansiose di gonfiare artificialmente i prezzi dei gas.
Ma che cosa sono i pellet? Evoluzione della classica legna da stufa, i pellet sono cilindretti di legno pressato, pesanti appositamente per generare calore con la massima rapidità ed efficacia possibile.
Però la stufa a pellet può avere anche cospicui rischi, causare danni notevoli alla propria casa. I rischi, insomma, sono considerevoli e non andrebbero sottovalutati. A cosa ci riferiamo, nello specifico? Ebbene la stufa, se mal tarata, può generare monossido di carbonio. Occorre pertanto garantire sempre una corretta ventilazione della propria casa, rischiando anche che quel freddo tanto fastidioso entri a ‘ripulire’ le stanze piene di aria viziata.
L’elemento però di maggiore rischio è connesso ai pellet stessi. Infatti, se conservati in un locale chiuso, possono essere oggetto di una trasformazione chimica che ‘libera’ monossido di carbonio. Se manca aria, all’interno del locale, il gas si accumula nella parte inferiore con conseguenze mortali.
Intossicazione da monossido di carbonio, ecco cosa succede
Le conseguenze possono essere davvero dannose; fatali persino. Si tratta infatti di uno dei decessi più banali nel campo dell’inalazione dei gas. Il monossido infatti è incolore, inodore e insapore; impossibile scoprirlo se non con appositi strumenti scientifici.
Dopo aver inalato il gas, questi si connette all’emoglobina del sangue e sostituisce l’ossigeno, impedendone la ricezione. I soccorsi, nell’improbabile caso arrivino in tempo, solitamente procedono col porre il paziente in fin di vita in una camera di ossigeno iperbarica.
Generalmente vengono colpiti il sistema nervoso centrale e il cuore; dapprima si avvertono mal di testa, poi problemi alla digestione e infine il vomito. Si giunge inevitabilmente al coma e alla morte. I danni al corpo sono spesso irreversibili, causa di invalidità permanenti. E il tutto per non aver conservato bene i pellet.
In linea generale è sempre bene che solo gli specialisti entrino nel deposito dei pellet; inoltre non vi devono mai entrare da soli e la zona deve essere areata adeguatamente. Anche solo una minima percentuale può causare un’intossicazione grave. Un esempio? Nel 2011 una giovane donna di soli 28 anni è morta per intossicazione proprio in un magazzino di pellet non areato.