Internet, addio siti a luci rosse e scommesse: a novembre Parental Control per tutti I È obbligatorio

La censura sul web – Passione Tecnologica

Come funzionerà la nuova ‘levata di scudi’ del governo italiano contro i contenuti pornografici online? E’ difficile stimare l’impatto, ma ecco cosa sappiamo. 

Il governo odierno si considera di allineamento conservatore e ‘morale’, pertanto non deve sorprendere che stiano venendo inserite nuove restrizioni nell’ambito di contenuti ritenuti ‘immorali’ quali la pornografia e in generale gli argomenti vietati ai minori under 18.

Come funzionerà? Sembra che, dal 21 novembre 2023, tutte le reti Internet fornite a utenti minorenni verranno ‘blindate’ con un sistema di Parental Control filtrato a monte dai fornitori della Rete. Facile immaginare quanti e quali problemi genererà quest’opzione, specie se ad essere colpiti saranno gli adulti.

La misura è stata prevista tramite il Decreto Legge 28/2020 e la delibera 9/23/CONS dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (la cosiddetta AGCOM). Saranno gli Internet Service Provider (ISP), cioè gli operatori telefonici, a sbarrare la connessione. Una misura in linea con le grandi censure mondiali; ad esempio la grande muraglia digitale di quella Cina che prue tanto il governo critica.

Il Parental Control, così stabilisce la legge, verrà fornito ‘in allegato’ al minorenne che naviga su Internet; inoltre, a pagamento, sarà personalizzabile la lista dei siti vietati all’utente destinatario. pertanto i genitori potranno sbizzarrirsi a evitare che il fragile figlio entri in contatto con contenuti ritenuti indesiderabili.

Cosa vieterà il Parental Control?

Secondo le prime informazioni trapelate verranno vietati i siti che discutono, promuovono e trattano tematiche quali le armi, la violenza, l’odio e la discriminazione, contenuti a tema sanitario falsi o scorretti, sette religiose o politiche, servizi che garantiscono l’anonimità e naturalmente contenuti pornografici di ogni genere.

Un blocco in rete – Passione Tecnologica

Si tratta di macrocategorie che verranno vietate dal 21 novembre 2023; sono state decise dopo un lungo dialogo con le associazioni di tutela dei diritti dei minori e gli operatori Internet.  Sono piuttosto ampie, sebbene la discussione si sia concentrata soprattutto sulla pornografia di ogni genere, sulle tv a luci rosse, sui contenuti vietati agli under 18 disponibili su ogni sito.

Tuttavia i confini sono molto labili, è difficile tracciare una chiara distinzione tra contenuti vietati e permessi; le guerre dei telegiornali ad esempio sono oggettivamente violente, eppure sarebbe assurdo vietarle. E nel caso delle religioni organizzate si ripresentano modalità molto simili a quelle delle sette; l’unica differenza sono le pure dimensioni di chi vi milita, il salto di qualità delle strutture.