Oceani, sta per succedere il disastro: una tragedia peggiore dell’Apocalisse

L’inquinamento degli oceani – Passione Tecnologica

Gli oceani di tutto il mondo non sono minacciati ‘solo’ dalla pesca e in generale dall’inquinamento; un’altra conseguenza delle attività umane appare molto più insidiosa, molto più dannosa. 

Mari e oceani rappresentano una componente essenziale della Terra, eppure risultano tra le risorse più sfruttate, più vessate, più sottoposte a ogni genere di sopruso. Dall’inquinamento, all’utilizzo da parte della logistica e delle grandi navi (le nuove maxi portacontainer, le navi da crociere, le petroliere), alla pesca selvaggia (con pescherecci grandi e piccoli, con le reti a strascico, con le grandi navi), al turismo marino, alla trivellazione coi pozzi petroliferi.

Tra i tanti pericoli che minacciano gli oceani raramente si cita però l’acidificazione degli oceani. Eppure proprio quest’ultimo è una minaccia di notevole portata, potenzialmente capace di devastare interi ecosistemi, interi tratti di mare. Una problematiche che, nei tempi odierni, appare sempre più alle luci della ribalta.

Che cos’è l’acidificazione? Si tratta di un fenomeno secondo cui gli oceani aumentano la propria acidità, assorbendo quantità sempre più alte, sempre più elevate di anidride carbonica. Quest’innalzamento, a propria volta, appare connesso all’aumento delle emissioni prodotte con le attività umane.

Guardando ai puri numeri, alle statistiche aggiornate, negli ultimi due secoli un terzo delle emissioni di anidride carbonica sono state assorbite dall’oceano; la stessa acqua di mare ne assorbe circa un quarto, tra mari e distese di acqua salata più o meno vaste.

Che cosa causa l’acidificazione? Quando il mare lentamente muore

Scendendo nel dettaglio l’acidificazione è un processo secondo cui la CO2 presente nell’atmosfera rilascia sostanze ‘acidificanti’ nell’acqua, con conseguenze assai pesanti per la fauna e la flora sottomarina. In particolare l’acidificazione riduce il carbonato di calcio, il quale a propria volta influenza direttamente la sopravvivenza delle barriere coralline.

Le barriere coralline e la minaccia dell’acidificazione – Passione Tecnologica

La densità degli scheletri dei coralli va diminuendo; si calcola che, al ritmo attuale, saranno ridotte al 20% entro il 2100. La prima conseguenza dell’acidificazione è il cosiddetto ‘bleaching‘, lo sbiancamento dei coralli. Il tutto, va da sé, si ripercuote sull’economia che ne risulta a propria volta devastata. Circa 500 milioni di persone appaiono direttamente dipendenti dalle barriere coralline per il proprio sostentamento e pe rla protezione delle coste.

L’acidificazione colpisce con particolare forza anche i coralli presenti negli oceani del nord, lontano dalle coste; è il caso, ad esempio, dell’Atlantico. In questi casi l’acidificazione erode specie con le quali siamo molto familiari, quali granchi, cernie, gamberetti e così via. Le conseguenze negative, specie per la pesca, sono quanto mai evidenti.