Forno a microonde, fai molta attenzione a questo dettaglio: il vero consumo è proprio questo

Un esempio di microonde, fonte pexels

Quanto consuma il forno a microonde? Analizziamo come e perchè usare il microonde, a seconda del luogo e delle circostanze. 

Il forno a microonde, essendo uno degli apparecchi più difficili e ‘nuovi’ nell’arsenale della cucina di casa, suscita sempre sospetto e curiosità. Ma quando serve il microonde? E soprattutto quanto effettivamente consuma? Vediamo insieme le principali caratteristiche.

Forno a microonde o forno tradizionale? A ciascun elettrodomestico il suo uso, secondo le sue oneste capacità; per alcuni cibi (e piatti) il forno è ancora valido, per altri la rapidità di uso del microonde è ineguagliabile. Senza dubbio il forno a microonde è rapido ed efficiente ; uno strumento utilissimo per chi ha un lavoro a tempo pieno e non può certo perdere tempo a cucinare. Inoltre il microonde è piccolo e consuma molto meno energia elettrica.

Tuttavia il forno è molto più flessibile, lo si può usare per una gamma di cibi superiore; invece il microonde può essere utilizzato solo con determinati contenitori e determinati cibi, è ‘difficile’ come elettrodomestico. E in caso di errore l’incidente – avete mai tentato di cuocere un uovo col microonde? – può essere assai sgradevole.

Probabilmente l’ostacolo maggiore rimangono le dimensioni stesse del microonde; per forza di cose è impossibile cucinarvi piatti di grandi dimensioni e di determinate tipologie. Impossibile, ad esempio, cucinarvi un arrosto con patate; ed è anche possibile, complice proprio la sua estrema rapidità, controllare che la cottura stia procedendo come da ‘manuale’.

Il forno a microonde, i consumi inaspettati

Ma quanto consuma il forno a microonde? Non si tratta certamente di numeri da considerare come leggeri o ‘normali’. Il microonde tradizionalmente consuma parecchio, epperò consuma comunque meno di un forno ed è certo più veloce. In generale il microonde consuma sulla base del modello e del tempo di utilizzo.

Un microonde e un forno, fonte pexels

Il modello di riferimento è una tazza d’acqua portata ad ebollizione. Considerando un caso classico solitamente bollire l’acqua per due minuti e mezzo ci costerà 0,0006 centesimo, riscaldare l’arrosto per 5 minuti 0,012 centesimo e cuocere un piatto per 20 minuti 0,047 centesimi. Tutto ciò sulla base delle tariffe del mercato tutelato, va da sé.

Molto, specie in questi tempi, varia a seconda del contratto e dell’andamento dei prezzi; le tariffe sono infatti notoriamente instabili e le compagnie energetiche praticano dallo scoppio della guerra Ucraina-Russia una speculazione accesa, fonte di continui rialzi.