Un animale africano ormai molto raro, specie nel nord del continente, è all’improvviso ricomparso nella gioia dei naturalisti: si tratta del licaone.
Un tempo i leoni dimoravano in Europa e in Nord Africa, chi li ricorda? Nessuno, perchè già all’epoca dei romani venivano spietatamente cacciati per la pelliccia e l’onore di una caccia regale. L’ultimo esemplare risale al 1920. Gli animali estinti a causa dell’attività antropica sono davvero tanti; uccelli, specie nobili, bizzarre, indifese di fronte alla cattiveria dell’uomo, alla voglia di avere un trofeo e impiantare le proprie coltivazioni, le proprie fattorie. Dal Medioevo ad oggi l’estinzione continua, una specie alla volta.
Eppure, in rarissime occasioni, questi animali possono ricomparire, rispuntare laddove meno te lo aspetti. Nel caso in questione ci riferiamo al licaone, un animale selvatico caratteristico dell’Africa. Ritenuto (quasi) estinto, il licaone è (a sorpresa) ricomparso sui radar di tutto il mondo.
Infatti in Uganda, specificatamente nella Valle di Kidepo, sono stati scoperti due licaoni; l’avvistamento è stato fatto da un ranger che ne ha riconosciuto il pelo peculiare.
Ma che cos’è il licaone? I più ricorderanno la canzone pop del secondo dopoguerra; tuttavia, nella realtà, il licaone è un canide un tempo molto diffuso nell’Africa subsahariana. Nel caso dell’Uganda lo si riteneva ormai estinto da tempo, cacciato sino all’estinzione.
Perché il licaone si è (quasi) estinto?
Nel caso dell’Uganda non è chiaro se il licaone in questione era del luogo o – ipotesi più deludente, ma altrettanto probabile – fosse solo di passaggio, onde raggiungere un’altra zona abitata da licaoni, cioè il sud del Sudan.
Attualmente esistono al mondo quasi seimila esemplari di licaone; la minaccia maggiore proviene dalla scomparsa del suo habitat naturale, ma vanno anche annoverati gli allevatori che, temendo aggredissero il proprio bestiame, li abbattevano a vista. Occorre infine considerare le tante patologie umane trasmesse al mondo animale, molte di queste letali per il ‘debole’ licaone, il quale non dispone della ‘resistenza’ maturata da altri animali domestici.
Tra le cause di morte più comuni dei licaoni, per mano umana, troviamo il bracconaggio, tramite trappole e avvelenamento; gioca poi un ruolo determinante l’ostilità di tante popolazioni africane verso il licaone, ad esempio in Ghana. Il Niger è forse uno dei peggiori esempi dello sterminio (recente) di questa splendida razza, con i licaoni cacciati e presi a fucilate persino dagli stessi guardiacaccia negli anni Settanta.