Conto corrente, lo stanno bloccando a tutti: ecco cosa devi fare

Quali sono le ragioni principali per cui una banca decide di chiudere un conto corrente – Passionetecnologica

Scopriamo i motivi principali di chiusura di un conto corrente bancario da parte dell’esercente, e come il cliente può rimediare a tali disagi.

La banca può chiudere il conto corrente di un cliente in alcuni casi previsti dalla legge o dal contratto. Le situazioni più comuni che portano a tale chiusura possono essere per recesso unilaterale: la banca può recedere dal contratto di conto corrente a tempo indeterminato dandone preavviso almeno 10 giorni prima della chiusura del conto, che avviene alle scadenze indicate nel contratto (trimestrali, semestrali, annuali). La banca non è obbligata a fornire una motivazione, ma deve rispettare le condizioni stabilite dal Codice civile e dal Codice del consumo.

Si può verificare per recesso senza preavviso per giusta causa: la banca può recedere dal contratto di conto corrente a tempo indeterminato in qualsiasi momento e senza preavviso se sussiste una giusta causa derivante dal comportamento colpevole del cliente, come ad esempio l’insolvenza, il sovraffollamento del conto, l’uso illecito delle carte o degli assegni.

In questo caso, la banca deve sospendere immediatamente l’utilizzo del credito e concedere un termine di almeno 15 giorni per la restituzione delle somme utilizzate e dei relativi accessori.

Oppure, per decesso del cliente: la banca può chiudere il conto corrente in caso di morte del cliente, salvo che il conto sia cointestato ad altri soggetti o che vi siano eredi legittimi o testamentari che ne facciano richiesta. In questo caso, la banca deve provvedere alla liquidazione del conto e alla consegna delle somme residue agli aventi diritto.

Rimediare si può, anche se ci vuole tempo e pazienza

Come rimediare alla chiusura del conto corrente? Il cliente che si vede chiudere il conto corrente dalla banca può adottare alcune strategie per tutelare i propri interessi, come verificare le condizioni contrattuali: il cliente deve verificare se la banca ha rispettato le clausole previste dal contratto di conto corrente e le norme di legge in materia di recesso unilaterale o per giusta causa. In caso contrario, può contestare la chiusura del conto e chiedere il risarcimento dei danni subiti.

Può anche aprire un altro conto corrente: il cliente può aprire un altro conto corrente presso un’altra banca o presso un istituto di pagamento autorizzato, scegliendo l’offerta più conveniente e adeguata alle proprie esigenze. Per facilitare il trasferimento delle somme e delle operazioni in corso, può avvalersi del servizio di mobilità bancaria previsto dalla legge.

Nonostante i disagi che ciò può creare, esistono diversi modi per rimediarvi – Passionetecnologica

Oppure, può fare ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario: il cliente può presentare un reclamo scritto alla banca entro 60 giorni dalla chiusura del conto e, se non riceve una risposta soddisfacente entro 30 giorni, può rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), un organismo indipendente che si occupa di risolvere le controversie tra i clienti e le banche in modo rapido e gratuito. L’ABF emette una decisione vincolante per la banca entro 90 giorni dalla presentazione del ricorso.