Al giorno d’oggi il progresso tecnologico ha apportato diversi cambiamenti sostanziali a quella che è la nostra vita quotidiana.
Basti pensare al cambiamento senz’ombra di dubbio significativo in tal senso, rappresentato dalla diffusione sempre più capillare e avanzata di internet su tutto il territorio italiano, ed europeo in generale. È stata la diffusione di internet infatti a permettere l’arrivo dei social network (ricordiamo in particolare Facebook, Instagram, Twitter e Tik Tok per le fasce di popolazione più giovani), che in un modo o nell’altro hanno cambiato la nostra vita in modo sostanziale, sotto ogni suo aspetto.
A questo si aggiunge poi l’introduzione degli smartphone, avvenuta più o meno contemporaneamente all’arrivo dei social network, che ha permesso di trovare molte applicazioni della connessione a internet utilizzata ovunque. Basti pensare ad esempio a tutte le app che utilizziamo per comunicare in modo istantaneo e veloce con i nostri amici e famigliari, o per orientarci con Google Maps e altre applicazioni simili, quando dobbiamo muoverci da un posto all’altro.
Un altro dispositivo che si è diffuso rapidamente nel corso dell’ultima decina di anni è senz’ombra di dubbio il tablet, grazie soprattutto all’uscita di iPad, realizzato da Apple, che ha dato il via a questo nuovo “format” di dispositivi a cavallo tra i notebook e gli smartphone.
In particolare sarebbe arrivato un recente studio, che porterebbe con sé delle informazioni inedite riguardanti l’utilizzo del tablet, soprattutto tra gli studenti più giovani. Entrando ulteriormente nei dettagli specifici, a quanto pare sembrerebbe che gli studenti che non fanno uso di dispositivi digitali (come possono essere ad esempio i sopracitati smartphone, o i tablet) ottengano migliori risultati per quanto riguarda la lettura.
I dettagli dell’indagine
Un altro parametro che sembrerebbe rilevare è la condizione economica delle famiglie degli studenti interessati: stando a una recente ricerca, infatti, gli studenti che frequentano scuole composte prevalentemente da un ambiente benestante, presenterebbero mediamente punteggi più elevati, rispetto a studenti che frequentano scuole con condizioni economiche più svantaggiate.
Da un punto di vista geografico, inoltre, non si rileverebbero differenze significative tra Nord Ovest e Nord Est, mentre la differenza sarebbe invece più accentuata a livello del meridione e delle isole.
L’indagine in questione è la Pirls 2021, presentata nella fattispecie da Laura Palmerio, ovvero la responsabile area indagini internazionali Invalsi, unitamente a Margherita Emiletti, coordinatrice nazionale dell’indagine stessa. Non ci resta dunque che attendere ulteriori studi simili, che arriveranno sicuramente nel corso dei prossimi anni.