Illusione ottica, solo l’1% delle persone vede il cavallo: se lo trovi sei un genio

Un esempio di illusione ottica, fonte Pexels

Le illusioni ottiche affascinano l’umanità dall’ottocento ad oggi, quando i primi di questi ‘giochi’ iniziarono a circolare. Il caso odierno tuttavia sembra essere più difficile della norma, una vera sfida.   

Guarda quest’immagine, non ti sembra di vedere un cavallo? O un gatto? O un uomo? O una donna? Le illusioni ottiche spopolano sul web, sono un tormentone dai tempi dei primi blog e Social, cioè dagli inizi del duemila.

In realtà le illusioni ottiche sono un argomento molto più difficile, molto più complesso di quanto si ritenga; e sono stati oggetto di studio approfondito da parte della psicologia di metà novecento. Ricordiamo ad esempio gli studi ante litteram della Gestalt, a base di triangoli e figure geometriche dagli angoli ‘invisibili’. Scuola tedesca che ha aperto la strada agli esperimenti odierni. Con finalità scientifiche certo, ma anche per il puro divertimento.

Come sempre, in questi casi, occorre guardare l’immagine dalla corretta prospettiva. Sembra ovvio, ma non lo è: tutto dipende dallo sguardo dell’osservatore. C’è chi vede una cosa, chi un’altra e chi non vi vede proprio nulla.

Il rotocalco britannico The Sun, condividendo l’immagine, ha osservato che il tempo medio per vedere l’elefante è di 7 secondi. Se impiegate più tempo… Ebbene, cè qualcosa che non va, siete un po’ stanchi, un po’ ingenui, un po’ disabituati.

Come vedere il cavallo: è più difficile di quanto sembri

L’immagine in questione, visibile qui sotto, presenta infatti un grande elefante che sostiene un tronco; e accanto ad esso c’è un cavallo, presumibilmente essendo un fumetto un ardito compagno di avventure. Tuttavia il cavallo si è mimetizzato all’uopo, non è immediatamente visibile. Riuscite a vederlo?

Riuscite a vedere il cavallo? E’ più difficile di quanto sembra. Fonte The Sun

Il cavallo è situato nell’angolo a destra, tra la boscaglia, la parte posteriore dell’elefante e il casolare sullo sfondo. Occorre guardare con attenzione i contorni, esaminare la prospettiva e allenare una visione diversa, volta a scrutare l’insolito. E prima che vene accorgerete lo vedrete; ecco il cavallo tanto nascosto, tanto inafferrabile.

Se invece, anche dopo diversi minuti, non riuscite a intravederlo, non guastatevi l’animo; vi sono tanti trucchi, tante prospettive che si può utilizzare per il proprio divertimento. Il vostro occhio, pian piano, si allenterà a questi giochi di prospettiva, a queste inquadrature senza dubbio inedite. Non si tratta d’altronde di una competenza fondamentale, ma solo di un gusto per il bizzarro e l’esotico.