Il progresso tecnologico ha consentito tanti e numerosi cambiamenti, che in un modo o nell’altro hanno modificato sensibilmente la qualità della nostra vita.
Basti pensare ad esempio alla diffusione della connessione internet a banda larga nel corso degli ultimi 20 anni, che ha permesso ad esempio il diffondersi in maniera sempre più capillare dei social network, come Facebook, Instagram, Twitter, Tik Tok e chi ne ha più ne metta.
Oltre a questi ricordiamo in particolare l’introduzione degli smartphone, che hanno cambiato in maniera radicale il modo in cui intendevamo fino a quel tempo il sistema di messaggistica istantanea. Siamo soliti dividere gli smartphone rispettivamente in dispositivi di fascia alta, seguiti immediatamente dopo dai dispositivi di fascia media, fino ad arrivare a quelli di fascia bassa.
Quello che però va ad accomunare tutte queste tipologie di smartphone, è che al giorno d’oggi ne facciamo un uso davvero smodato, arrivando perfino a ore e ore di utilizzo nel corso dell’intera giornata.
Purtroppo arrivano brutte notizie proprio a tal proposito, dal momento che si è scoperto che i telefoni potrebbero effettivamente i responsabili di un vero e proprio sterminio delle api. Stando infatti a quanto recentemente dichiarato da parte di alcuni studiosi e biologi, il consumo smodato ed eccessivo degli smartphone al giorno d’oggi può comportare un severo impatto da un punto di vista ambientale, andando per l’appunto ad intaccare addirittura la sopravvivenza e l’ecosistema di alcune specie animali, come le api e altre ancora.
La correlazione dietro lo studio
In questo caso non andiamo a considerare il costo per la realizzazione in sé degli smartphone (che rappresenta comunque un problema significativo, soprattutto al giorno d’oggi), quanto invece alle onde radio che vengono emesse da parte degli smartphone stessi, che al giorno d’oggi diventano sempre più potenti e capaci di diffondersi per kilometri e kilometri. Sarebbero proprio queste onde acustiche le responsabili della rovina delle api, dal momento che andrebbero a comportare alcuni disturbi nell’orientamento dell’animale stesso.
Questo andrebbe dunque a giustificare la progressiva e (tristemente) continua scomparsa delle api, che mai come prima d’ora sta aumentando sempre più, andando a registrare e confermare un triste trend. Chiaramente al momento rimangono delle supposizioni che dovranno poi essere confermate da successivi studi a riguardo.
Non ci resta dunque che attendere con trepidazioni ulteriori aggiornamenti in merito a questa importante questione, che siamo certi non tarderanno ad arrivare da parte degli scienziati nel corso delle prossime settimane o mesi a venire.