Nel corso di questi ultimi anni, senz’ombra di dubbio il progresso tecnologico ha portato a diversi cambiamenti, che si sono riflettuti in maniera inevitabile sulla vita quotidiana di tutta la popolazione mondiale.
Uno dei cambiamenti più significativi in tal senso è rappresentato dall’introduzione e la successiva diffusione della connessione a internet a banda larga. Ciò ha permesso prima di tutto l’instaurarsi di social network, come ad esempio Facebook, Twitter, Tik Tok per le fasce d’età più giovani e via dicendo, che volenti o nolenti hanno inevitabilmente cambiato la vita per come la intendevamo fino ad ora.
Successivamente un altro grande passo in avanti è rappresentato dall’introduzione degli smartphone, che hanno segnato un vero e proprio punto di non ritorno rispetto a quanto era il sistema di messaggistica istantanea fio a quel tempo. Siamo soliti suddividere gli smartphone rispettivamente in dispositivi di fascia alta (per chi è molto esigente in termini di potenza di calcolo e quant’altro), seguiti subito dopo dagli smartphone di fascia media, arrivando infine agli smartphone di fascia bassa, per chi non ha particolari esigenze in tal senso.
Quello che però accomuna tutti questi dispositivi di diverse fasce, è l’uso massiccio e continuo nel tempo che facciamo degli smartphone nel corso della vita quotidiana. Al giorno d’oggi, infatti, mai più come prima passiamo innumerevoli ore davanti agli schermi dei nostri smartphone, e questo può eventualmente costituire un serio problema per la nostra salute.
In particolare in molti si sono domandati se ci fosse una correlazione tra l’insorgenza dei tumori e l’uso frequente e smodato degli smartphone da parte degli utenti. Fortunatamente questo dubbio è stato fugato da alcuni scienziati, che affermano che non vi è nessun nesso causa-effetto tra le due rispettive situazioni, in particolar modo per gli smartphone di ultima generazione, usciti nel corso degli ultimi anni.
La parola agli scienziati
L’unico leggero aumento che è stato registrato a livello statistico consiste in un leggero rialzo a livello dell’incidenza dei glomi e del neurinoma, ma non influisce in maniera particolarmente significativa sul nesso causa-effetto, che rimane ancora nullo e non tangibile.
Possiamo tirare altresì un sospiro di sollievo anche per quel che riguarda le onde a radiofrequenza, dal momento che diversi studi hanno affermato che non inducono in alcun modo mutazioni a livello dell’organismo umano, ma sono esclusivamente in grado di comportare un leggero riscaldamento dei tessuti che si ritrovano a contatto diretto con i rispettivi dispositivi, come smartphone e quant’altro.
In sintesi, vi consigliamo di ridurre le ore di utilizzo degli smartphone, ma possiamo tranquillamente confermare che non c’è rischio di insorgenza di tumori in questi casi.