Telegram, arriva il divieto assoluto: non puoi più usarlo

Telegram vietato in Brasile - passionetecnologica.it
Telegram vietato in Brasile – passionetecnologica.it

Il social si rifiuta di rimuovere la crittografia ad un canale dove si incita l’odio: un’ordinanza del tribunale vieta l’utilizzo di Telegram in tutto il Brasile.

L’utilizzo di Telegram sarà vietato in tutto il paese del Brasile: rimossa l’applicazione da Google Play e Apple Store. Questa drastica scelta è stata presa dal tribunale brasiliano a causa della resistenza che la piattaforma di messaggistica ha fatto a seguito di una richiesta di modifica della privacy delle chat.

Telegram è lo strumento più sicuro nella salvaguardia dei propri dati personali, ma anche il più rischioso, in quanto è possibile agire all’interno della piattaforma in maniera totalmente indisturbata. Questa libertà ha generato una vera e propria sparatoria in una scuola del Brasile. Il responsabile sarebbe un ragazzo, che per mezzo di alcuni canali Telegram, ha divulgato messaggi di incitamento all’odio, generando una vera e propria rivolta in una scuola del Brasile.

Telegram non cede

Sebbene l’organizzazione di questa sparatoria sia avvenuta per mezzo di un canale Telegram, l’azienda di messaggistica non ha voluto cedere i dati di questi utenti, richiesti con lo scopo di indagare sulla questione.

La richiesta è arrivata dal giudice brasiliano che si occupa di questo caso. Tuttavia, cedere tali dati personali andrebbe a scontrarsi con la privacy adottata dall’azienda, che utilizza una crittografia end-to-end: con questo sistema, i messaggi sono visibili solamente ai partecipanti della chat e non è quindi possibile cedere i dati a terze persone, neanche a Telegram stesso.

La piattaforma abbandona il Brasile

Non è la prima volta che Telegram si ritrova ad affrontare questo tipo di situazioni. Nel 2019, la piattaforma fu sospesa da un tribunale brasiliano, dopo aver rifiutato di collaborare con le autorità che lavoravano sulla prevenzione delle fake news e contenuti potenzialmente pericolosi. La sospensione tuttavia, durò per un breve periodo di 48 ore, visto che Telegram scelse di collaborare.

Questa volta però, l’azienda non vuole, o almeno, non può collaborare. Pavel Durov, il fondatore della piattaforma, dichiara sul suo profilo Telegram che “i dati richiesti dal tribunale brasiliano sono tecnologicamente impossibili da procurare”. In realtà, la decisione di Durov, si basa su principi che sono nati assieme all’applicazione stessa; non a caso afferma che l’abolizione di Telegram dal Brasile è “preferibile al tradimento dei nostri utenti e dei nostri principi fondanti”. Questa scelta ha portato Telegram alla chiusura definitiva in Cina, Iran e nella sua città nativa, la Russia.

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Tra sicurezza e privacy

Pavel Duron in questi giorni sta preparando il ricorso per riattivare la piattaforma in Brasile, nel frattempo è possibile utilizzarla con una rete VPN o con un server proxy. Tuttavia, il problema della sicurezza ferrea di queste applicazioni è da tempo un vero ostacolo per i Governi che hanno indotto una nuova legge che costringerebbe diverse applicazioni di messaggistica a rimuovere la crittografia ad ogni richiesta del Governo.