Tessera sanitaria, da questa data puoi buttarla: non servirà più

App IO - Passionetecnologica.it
App IO – Passionetecnologica.it

Siamo stati a un passo dal perdere l’app IO, un passo avanti verso la digitalizzazione del Paese, e una sorta di wallet dove inserire le nostre carte, tessera sanitaria compresa.

Salvati in calcio d’angolo. E’ proprio il caso di dirlo, usando un gergo calcistico: l’Italia è stata a un passo dal perdere una delle cose più importanti in chiave digitalizzazione di un Paese, il nostro, un po’ indietro rispetto all’Europa, di cui volente o nolente ne facciamo parte.

Il 29 aprile scadevano, il tempo imperfetto non è usato a caso, i termini per pagare i provider, coloro che hanno tradotto in pratica, con l’App IO, il volli fortissimamente volli digitalizzare l’Italia, nove per l’esattezza. Aruba Pec, In.Te.Sa, InfoCert, Lepida, Namirial, Poste italiane, Register, Sielte e TI Trust Technologies. Tutti provider che continueranno a erogare i servizi dell’App IO, grazie a un accordo con il governo per la proroga dei pagamenti, ora previsti per giugno.

In sostanza, il governo Meloni è riuscito a trovare il contributo di 40 milioni di euro (una tantum) che serviva a garantire la sostenibilità degli adeguamenti tecnologici richiesti ai gestori di Spid, così alla fine, e fortunatamente, c’è stato quel dietrofront dell’Esecutivo (che in un primo momento voleva spegnere lo SPID, ovviamente per mancanza di contributi.

Dal vecchio al nuovo

L’App Io non lascia, dunque, ma raddoppia. Anzi, triplica, visto che proprio Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Alessio Butti, ha confermato l’introduzione di altre tre carte nell’App IO: la patente, il certificato elettorale e la tessera sanitaria.

Carta regionale dei servizi - Passionetecnologia.it
Carta regionale dei servizi – Passionetecnologia.it

Quest’ultima cambierà, non sarà più con un chip integrato, così come siamo stati abituati in questi anni a vederla. Due i motivi principali. Il primo altri non è che la lunga mano della pandemia da Coronavirus e quella crisi di semiconduttori (chip) che ancora si fatica a superare. Il secondo va in quadrato in un concept abbastanza chiaro. E’ il tutto in uno: avere un portafoglio digitale nel quale inserire tutto ciò di cui ne abbiamo bisogno, da far vedere quando necessario.

All’atto pratico ci saranno dei cambiamenti sulla tessera sanitaria. Quella nuove deve essere richiesta, dove? Sul portale ufficiale della Tessera Sanitaria. Lì ci sarà un servizio apposito, “Verifica dello Stato” dove tornerà utile l’ormai noto SPID, l’identità digitale (in sostanza username e password), strettamente personali) che ci permetteranno di accedere a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione, tra cui anche alla nuova tessera sanitaria. Se vi è già arrivata, tutto apposto, altrimenti bisogna rivolgersi l’ufficio dell’ASL o dell’Agenzia delle Entrate.