Partendo dal presupposto che lo smartphone è il dispositivo più utilizzato al mondo, gli auricolari non possono che essere il secondo. Sono diventate di una comodità unica. Attenzione però: bisogna saperle usare.
Ci sono circa otto miliardi di persone, milione in più milione in meno, sul nostro Pianeta. Sempre secondo le ultime stime, gli smartphone, iPhone, cellulari, telefonini, chiamateli come volete, tutto compreso stanno arrivando, questione di poco tempo, a sette miliardi.
In pratica è come se ognuno essere umani, dal bambino al vetusto, vive con un cellulare in mano. In ogni angolo del mondo. Una cifra clamorosa, che inquadra la nostra era, più tech e smart che mai. Ma sempre con un cellulare in mano. Potremmo avere la casa più domotica (o meno) al mondo. La rete più veloce (o meno) dell’universo. Droni, cani robot, la miglior Intelligenza Artificiale (ora ChatGPT è pure sbarcata sui telefonini) ma sempre uno smartphone avremo in mano.
Inevitabile che i device più gettonati siano quelli correlati al dispositivo più famoso e importante al mondo. Il boom degli auricolari va di pari passo con l’infinito commercio di smartphone, che dalla pandemia in poi ha assunto sempre più i toni di uno smartphone come mezzo per lavorare, e non solo per fare, o ricevere chiamate.
Alert auricolari
Tornando alle ultime stime, si è arrivati a ipotizzare che passiamo circa 11 ore al giorno al cellulare. Ecco perché gli auricolari sono diventati sempre più di uso comune. Va bene l’uso, attenzione però all’abuso, se non fosse che più del cellulare ciò che un tempo venivano chiamate cuffiette, sono contatto più di tutti con uno dei nostri organi: l’orecchio.
Ci ha pensato perfino l’Organizzazione mondiale della sanità, diventata tristemente iconica durante l’anno dello scoppio della pandemia da Coronavirus, l’alert. Un report dell’Università di Tel Aviv, il suo eco più rimbombate a livello globale.
Oltre il 24% dei giovani ascolta la musica a volume troppo alto, addirittura il doppio va a concerti a ore di show ad alto volume. Dunque sulla base di queste cifre, i report parlano di una cifra che oscilla tra 0,67 a 1,35 miliardi.
Nei prossimi dieci-venti anni l’utilizzo per i più disparati motivi degli auricolari, vuoi per chiamare o ricevere telefonate, vuoi semplicemente per ascoltare musica, potrebbe portare milioni di persone alla sordità. A rischio, secondo i report, ci sarebbero più di un miliardo di persone, in stragrande maggioranza quelli che ora sono catalogati come Gen Z o giù di lì, comunque gli attuali (pre)adolescenti, tra i 13 e 17 anni. Non è troppo tardi per prevenire, anziché curare. Un corretto uso (indispensabile) di quei gadget deve diventare regola, non eccezione.