Mangi questo cibo? Non farlo mai più | Rischi la malattia gravissima

Un piatto di nefaste patatine fritte, fonte Pixabay

C’è un alimento, sotto molti versi sorprendente, che se ingerito causa danni gravi all’organismo, specie sul lungo periodo. Scopriamolo insieme.

Negli ultimi anni sono stati compiuti sforzi considerevoli per informare le popolazioni dei rischi connessi a uno stile di vita squilibrato e poco sano; tanta enfasi pertanto sulle verdure, sulla frutta, sui cibi sani e ‘freschi’. Purtroppo però l’entità del danno connesso a mangiare cibi precotti, se non fritti, è ancora poco noto ed è tutt’ora oggetto di studio.

Non sorprende che una nazione quale la Cina, la quale col suo stile di governo autoritario ha un atteggiamento paternalista nei confronti dei suoi cittadini, abbia condotto a questo proposito una nuova ricerca sulle conseguenze del pasteggiare lungamente con le patatine fritte. Le ‘chips’ sono oramai onnipresenti e a chi non piacciono? Dalla carne, all’aperitivo, al pesce (pensiamo al fish & chips di britannica memoria) sono una presenza immancabile.

Nel caso in questione un gruppo di ricerca di Hangzhou, nella Repubblica Popolare Cinese, ha condotto una ricerca che svela come il consumo protratto di patatine fritte porti a un rischio di sviluppare depressione del +7% e ansia del +12%. Numeri indubbiamente preoccupanti, specie se comparati con un insieme di fattori – dalla disoccupazione, all’inquinamento, alla frammentazione dei rapporti sociali – che facilitano anch’essi la depressione.

Rimane però quantomeno dubbio chi sia causa di chi; le persone depresse mangiano più spesso patatine fritte o sono le patatine fritte che conducono a alla depressione? Il senso comune indurrebbe a pensare che si tratti del primo caso, ma l’evidenza scientifica delinea una situazione molto più sfumata, molto più incerta. Sembrano esservi all’opera infatti anche fattori biochimici non indifferenti.

Patatine fritte, il male assoluto? I disturbanti risultati degli esperimenti cinesi

La ricerca è stata infatti effettuata su un pesce zebra, esponendolo alla sostanza chimica contenuta nelle patatine fritte. Si tratta del cosiddetto ‘acrilamide’, noto per comparire nel processo di frittura e presente in grande abbondanza proprio nelle amatissime patatine fritte.

Un ricercatore al lavoro, fonte Pexels

Il pesce zebra, dopo un lungo periodo di esposizione all’acrilamide, ha iniziato a nascondersi negli anfratti e nelle parti più buie dell’acquario, quasi volesse nascondersi alla vista; non socializzava più e aveva un atteggiamento che, in termini umani, si poteva ritenere depresso. Ha impressionato in particolare questa scomparsa progressiva dei rapporti sociali, specie considerando quanto il pesce zebra sia un animale marino molto sociale voi suoi simili.

Gli scienziati cinesi hanno insomma fatto deprimere un pesce e lo hanno estraniato dai suoi simili; e tutto ciò solo grazie all’utilizzo di un derivato chimico delle patatine fritte. Un dato che getta un’ombra inquietante sulle responsabilità delle multinazionali occidentali che proprio delle patatine fanno spesso il vanto della propria offerta nei fast food; da Mac Donald, a Burger King e così via.