Scienziati in crisi: questa materia oscura è rischiosa

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Prosegue la ricerca della materia oscura nell’universo. Passionetecnologica

La materia oscura resta al centro degli sforzi della scienza che spera di risolvere uno dei più grandi misteri dell’universo.

La materia oscura, secondo la cosmologia, è un’ipotetica componente della materia diversa da quella normalmente conosciuta, che non emetterebbe nessun tipo di radiazione elettromagnetica e sarebbe rilevabile solo in modo indiretto attraverso i suoi effetti, soprattutto quelli relativi alla gravitazione.

Il nome materia oscura nasce dalla differenza con la materia ordinaria luminosa, dovuta alla mancanza di radiazioni in ogni banda di frequenza, sia nel visibile a occhio nudo, sia nell’infrarosso e nemmeno nell’ultravioletto.

Il primo ad accorgersi dell’esistenza fu lo scienziato Kent Ford nel 1964, ma solo nel 1974 l’astronoma americana Vera Rubin scoprì l’esistenza della materia oscura, che da sola occuperebbe circa il 27% della massa dell’intero universo.

A comporre la materia oscura non sono oggetti compatti, ma particelle non ancora scoperte che potrebbero essere supersimmetriche come neutralini, o neutrini massicci o altre particelle mai osservate e soggette solo alla forza gravitazionale e all’interazione nucleare debole.

La scoperta della materia oscura

Di fatto, la materia oscura non è stata ancora trovata, ma solo ipotizzata. Infatti gli scienziati non hanno rilevato la materia in quanto tale, sono riusciti a rilevare gli effetti che ha sulle leggi gravitazionali e quindi ad ipotizzarne l’esistenza. Secondo questi studi, non solo la materia oscura esisterebbe ma potrebbe costituire il 90% della massa presente nell’universo e circa il 27% della densità di energia totale dell’universo osservabile.

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Gli effetti della materia oscura si percepiscono nella gravitazione. Passionetecnologica

L’ultimo esperimento in termini di materia oscura è stato XENONnT guidato da Elena Aprile, professoressa di astrofisica presso la Columbia University. Nonostante le sofisticate tecnologie utilizzate ancora non è stato possibile rilevare lo stato di questa materia. Ma non conoscendo l’entità di ciò che si sta cercando è difficile individuare anche lo strumento adatto a cercarla.

Riuscire a trovarla ci direbbe molto sull’evoluzione e il funzionamento dell’universo. Secondo un’ipotesi presentata nel 2014 da due fisici teorici dell’università di Harvard, Lisa Randall e Matthew Reece, se pure non è considerata pericolosa, la materia oscura potrebbe aver deviato verso la Terra l’asteroide che ha colpito il pianeta causando, probabilmente, l’estinzione dei dinosauri.