Quest’aquila potrebbe prendere un uomo e portarlo via: le immagini incredibili

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L’uccello più grande del cielo. Passionetecnologica

Scoperta una nuova specie di aquila dalle dimensioni enormi, in grado di sollevare un uomo da terra e portarselo via.

Gli uccelli sono animali vertebrati che comprendono più di 10 mila specie in tutto il mondo. Le specie possono variare a seconda della grandezza o del piumaggio e si trovano in quasi tutti gli ecosistemi che troviamo sulla Terra, dall’Artide all’Antartide.

Le caratteristiche tipiche degli uccelli sono il becco corneo privo di denti, la palpebra accessoria (detta membrana nittitante, una maggiore frequenza del battito rispetto ai mammiferi, le piume che fanno da isolante termico, in volo e le penne sopra le piume che permettono un maggiore controllo in volo.

Il volatile con maggiore piumaggio è il Cigno Minore, che conta oltre 25 mila tra penne e piume, quello che vola più velocemente è il Rondone Eurosiatico (Apus apus), mentre quello capace di raggiungere la maggiore velocità in picchiata è il Falco Pellegrino che, con i suoi 300 km/h può fare invidia ad una macchina da Formula 1.

Anche le dimensioni sono molto differenti e passano dai 5 cm del Colibrì di Elena, l’esemplare più piccolo al mondo, ai circa 2,7 metri dello struzzo africano che però non è in grado di volare.

L’aquila capace di sollevare un uomo

Tra i volatili ancora esistenti più grandi al mondo troviamo il Vultur gryphus, un condor della grandezza di 150 cm, con un’apertura alare di oltre 3 metri e del peso compreso tra i 9 e i 12 kg. In passato però sono esistiti uccelli molto più grandi, è quanto hanno scoperto di recente gli scienziati che hanno ritrovato 28 ossa sparse tra i massi dell’area montuosa di Flinders Ranges e più precisamente nelle Mairs Cave, grotte d’interesse scientifico situate nel sud dell’Australia.

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L’aquila più grande tra i volatili. Passionetecnologica

Sono le ossa del gigantesco uccello estinto che prende il nome di Dynatoaetus Gaffae e ha vissuto in Australia durante il Pleistocene, tra i 100.000 e 50.000 anni fa. Il volatile nell’aspetto doveva somigliare molto ad un’aquila dotato di un’apertura alare di quasi tre metri e lunghissimi artigli, che avevano la capacità di predare animali di piccola, media e grande misura.

Secondo la ricercatrice Ellen Mather, autrice dello studio e paleontologa della Flinders University, il Dynatoaetus Gaffae sarebbe strettamente imparentata con quelli che erano gli avvoltoi del passato ed era probabilmente la più grande creatura alata continentale che il mondo avesse mai visto. La scoperta assume un valore particolare in quanto si è dato sempre per scontato che esistessero pochi grandi predatori terrestri, mentre adesso arriva la dimostrazione che lo sguardo va spostato anche verso il cielo.