Ti conviene avvolgere il telecomando nella carta stagnola I Il risultato è impressionante: il motivo è semplice

Telecomando per televisore.
Telecomando per televisore. Foto da Pixabay

Avvolgere il telecomando nella carta stagnola a molti sembrerà una stranezza, eppure esiste un motivo molto semplice e valido che spinge in molti a farlo

Tutti in casa, ormai, abbiamo numerosi telecomandi che possono permetterci di controllare i nostri dispositivi elettronici a distanza, come il televisore o il cancello di casa, oppure di aprire e chiudere la nostra auto.

Il primo telecomando della storia è attribuito al famoso inventore serbo-americano, Nikola Tesla, che nel 1989 al Madison Square Garden di New York, presentò la sua creazione controllando una barca in miniatura attraverso onde radio. Ma l’esercito degli Stati Uniti non apprezzò la sua creazione definendola troppo fragile da utilizzare durante la guerra.  

Per arrivare ad un telecomando più  moderno e per utilizzi decisamente più tranquilli, bisognerà aspettare gli anni ‘50 del novecento, quando fu introdotto il primo comando dispositivo a “comandi remoti” che permetteva di controllare il proprio televisore a distanza. Tali dispositivi funzionavano a filo, fino al 1955, anno in cui la ditta americana Zenith Radio Corporation sviluppò il Flashmatic che eliminò definitivamente il filo.  

I primi telecomandi avevano solo 3 o 4 tasti e le dimensioni erano ancora abbastanza importanti, ma il dispositivo rappresentava una vera e propria rivoluzione per l’epoca, tanto che l’azienda vendette oltre 30mila nuovi televisori nel giro di pochissimo tempo nonostante, i televisori con telecomando costassero circa un terzo in più. 

Perché avvolgere il telecomando nella carta stagnola?

Da allora i telecomandi sono diventati sempre più piccoli e maneggevoli e ci permettono di controllare una quantità infinita di dispositivi, ed ecco perché è una vera tragedia quando uno di questi si perde o non funziona. Basti pensare che in rete esistono articoli specializzati che ci guidano nella ricerca dei telecomandi smarriti in casa, siano essi del televisore o dell’automobile.

Carta-stagnola
Foglio di carta stagnola. Foto da Pixabay

E’ capitato a tutti di essere comodamente seduti sul divano di casa, pigiare sui tasti del telecomando e niente, non succede assolutamente niente. Nella maggior parte dei casi il problema dipende dalle pile scariche e per risolverlo abbiamo un’unica soluzione: sostituirle. Potrebbe succedere però che le altre pile che abbiamo in casa non siano della misura giusta, cosa fare quindi in questi casi? Se le pile sono più piccole rispetto a quelle necesarrie ci basterà utilizzare della semplice carta stagnola, aggiungendo dei piccoli pezzettini nello spazio tra la pila e il contatto. La carta stagnola andrà a chiudere il circuito elettrico permettendoci di utilizzare il nostro telecomando. 

La carta stagnola ha anche un altro utilizzo sempre legato ai telecomandi. Potrebbe esservi capitato di vedere dei telecomandi per auto avvolti nella stagnola, e no, non si tratta di una nuova cover alla moda. Avvolgere le chiavi dell’auto nella carta stagnola ne scherma il segnale e rende più difficile l’hackeraggio per i ladri di auto.  Infatti, nei modelli di auto più recenti che utilizzano un sistema keyless, il segnale emesso dal telecomando può essere copiato ed utilizzato per rubarci l’auto. Quello della carta stagnola può rappresentare un sistema di sicurezza in più per proteggerci da questi inconvenienti.