Smartphone, non lasciare mai il caricabatterie attaccato alla presa: l’errore che fanno tutti costa carissimo

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Nel corso degli ultimi dieci anni, il mondo degli smartphone ha spopolato sempre più, diventando parte integrante della vita quotidiana, e proponendo numerosissimi modelli sul mercato mondiale che ben rispondessero alle esigenze di ogni consumatore finale.

Nell’ultimo anno però, l’Europa ha vissuto (e sta tutt’ora vivendo) un rincaro dell’energia mai visto prima, che ha portato ad un rialzo clamoroso del costo dell’energia (sia elettrica che del gas metano), avendo come conseguenza un aumento record dei costi delle bollette mensili dell’energia.

Vediamo quali sono alcuni gesti che compiamo quotidianamente e che potremmo evitare, in modo tale da risparmiare energia elettrica sprecata inutilmente, e di riflesso risparmiare sulle prossime bollette mensili che arriveranno in futuro.

Una delle cose che capita più frequentemente in ambiente domestico è quello di lasciare il caricabatterie del proprio smartphone perennemente collegato alla presa elettrica: sembra un comportamento apparentemente innocuo, ma evitarlo potrebbe portare effettivamente ad un considerevole risparmio a lungo termine. Capita infatti a un numero davvero numeroso di persone di lasciare distrattamente attaccato il caricatore dello smartphone (o anche del tablet) attaccato, anche quando non serve e il telefono non è in carica in quel determinato momento.

Al giorno d’oggi abbiamo davvero tantissimi dispositivi portatili e non all’interno dell’ambiente di casa, come ad esempio i tablet, i notebook, gli smartwatch, i lettori e-book, e capita quindi spesso di lasciare questi caricatori attaccati. Questa situazione accade in particolar modo nel corso della notte, aumentando ulteriormente i costi sulle bollette mensili dell’energia.

Stacca la spina, è meglio

Com’è ovvio che sia non possiamo effettuare una stima precisa dei consumi di un caricabatterie lasciato attaccato alla presa di corrente, dal momento che sono diversi i parametri da prendere in considerazione in questo caso, come ad esempio la potenza del caricatore stesso che attacchiamo, così come anche il costo specifico dell’energia elettrica che è stato pattuito con la compagnia fornitrice. Nel caso in cui si tratti di un singolo caricabatterie il costo è praticamente irrisorio, ma se andiamo a sommare diversi caricabatterie attaccati contemporaneamente, questo può fare l’effettiva differenza, e portare ad un costo considerevole sulle voci delle bollette dell’energia, arrivando talvolta a sprechi pari a decine e decine di euro.

Oltre allo spreco economico ed energetico, tenerlo attaccato alla presa di corrente può portare anche a danni considerevoli del caricabatterie, comportando una lenta ma progressiva usura del dispositivo stesso, che dopo così tante ore si surriscalderà.

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Questo potrebbe portare poi a dei tempi di ricarica notevolmente più allungati rispetto a prima, oltre alla possibilità di danneggiare lo stesso dispositivo che andiamo a ricaricare.