Facebook, stangata devastante per la violazione della privacy: è successo davvero

Mark Zuckerberg ne combina un’altra delle sue. Meta viola la privacy degli utenti di Facebook e arriva la multa, ma non è l’unica di quest’anno.

Brutta botta per Mark Zuckerberg, le autorità irlandesi multano la sua società a seguito della violazione della privacy dei cittadini. La violazione riguarderebbe a una perdita dei dati avvenuta tra il lontano 2018 e 2019.

L’inchiesta avviata nel 21 aprile del 2021 dall’Irish Data Protection Commission (DPC), l’autorità irlandese che si occupa di privacy, ha indagato sulla pubblicazione di dati personali riguardanti 533 milioni di utenti di Facebook. I dati comprendevano numeri di telefono, date di nascita, indirizzi e-mail e altre informazioni private.

All’inizio Meta ha incolpato un attacco Hacker per la pubblicazione dei dati, ma alla fine ha dovuto ammettere le sue colpe e pagare una multa di ben 265 milioni di euro. Non è la prima volta che la società violi i regolamenti europei a proposito dei trattamenti dei dati personali.

Mark, il cattivo ragazzo

Sembra che a Mark Zuckeberg non gli piace rispettare le regole, questa non è la prima volta che Meta viola le regole previste dal regolamento privacy dell’Unione Europea (GDPR). La multa presa dalle autorità irlandesi si aggiunge a una lunga lista di sanzioni prese dall’introduzione del Regolamento europeo sulla protezione dei dati. A oggi sono arrivate a pesare complessivamente sui conti della società per quasi 8 miliardi di euro.

Già a settembre di quest’anno si è conclusa un altra sentenza, sempre dal garante irlandese, per le violazioni dei trattamenti dei dati personali degli utenti minorenni di Instagram, una multa pari a 405 milioni di euro. Ormai Meta a forza di presentarsi a Dublino per rispondere alle sue marachelle, ha stabilito i suoi uffici in Europa nella città.  Anche perché in Irlanda le condizioni fiscali e legali restano vantaggiose per i giganti dell’hi tech e le multinazionali.

La società non resta in silenzio è si dichiara cosi difronte al pubblico: “Proteggere la privacy e la sicurezza dei dati delle persone è fondamentale per il nostro lavoro. Per questo motivo abbiamo collaborato attivamente con l’Autorità Garante irlandese su questa importante tematica. Nel periodo a cui si fa riferimento, abbiamo apportato modifiche ai nostri sistemi, tra cui l’eliminazione della possibilità di effettuare lo scraping delle nostre funzionalità utilizzando numeri di telefono. Lo scraping non autorizzato di dati è inaccettabile e contrario alle nostre regole; continueremo a collaborare con i nostri partner per affrontare questa sfida di settore. Stiamo esaminando attentamente questa decisione”. Queste sono le parole del portavoce di Meta in riferimento al verdetto dell’autority irlandese.