Sappiamo ormai bene tutti che andremo incontro a una stagione autunnale e invernale davvero ostica a causa del rincaro dell’energia, e ci troveremo quindi a dover pagare bollette davvero salate nel corso dei prossimi mesi, sia per quanto riguarda l’energia elettrica che per il gas.
Vediamo insieme quali sono stati gli ultimi provvedimenti messi in atto dall’attuale governo. Oltre al già presente bonus da 200 euro, il governo ha recentemente stanziato un bonus riservato ai patronati del valore pari a 250 euro. A riportarlo è la bozza del decreto Aiuti-ter, che è stato approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 16 settembre 2022.
Questo bonus verrà erogato col fine di sostenere le attività di assistenza che vengono quotidianamente prestate da parte degli istituti di patronato, che si ritrovano a fronteggiare in prima persona le conseguenze economiche del rincaro energia degli ultimi mesi. Il contributo, nella fattispecie, viene concesso una tantum per ogni sede centrale del patronato, sia essa regionale, provinciale o zonale.
Questo contributo viene riconosciuto a partire dalla dalla data di entrata in vigore del decreto, per andare a compensare i costi di sostentamento dovuti al pagamento delle utente dell’energia, sia elettrica che gas. Il contributo una tantum viene erogato, in particolare, dopo aver sottoposto un’istanza che contenga nel dettaglio l’elenco delle sedi per cui si va a chiederlo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Oltre a questo, il decreto Aiuti-ter va a sostenere economicamente i CAF (ovvero centri di assistenza fiscale) e patronati, al quale i cittadini di tutti i comuni si rivolgono per pratiche di diversa natura, tra cui il bonus elettricità stesso, o per l’ottenimento del modello ISEE, necessario per alcune agevolazioni fiscali. Lo stato finanzia questi enti, i quali sono in grado di offrire in maniera completamente gratuita il proprio servizio ai cittadini.
I requisiti
Il bonus elettricità infatti, analogamente a quello per il gas, richiede determinati valori di ISEE da non superare. Per averne diritto, infatti, è necessario un ISEE non superiore o uguale a 12’000 euro (inizialmente ammontavano a 8265 euro, che poi sono aumentati grazie al decreto n. 21 emanato lo scorso marzo). In alternativa, un ISEE non superiore a 20’000 euro nel caso in cui si abbiano in carico almeno 4 figli, o in alternativa un soggetto del nucleo famigliare che presenti gravi condizioni di salute, e con necessità di apparecchiature mediche.
Non ci resta a questo punto che attendere quali saranno i futuri provvedimenti presi dal Governo a riguardo, che siamo certi non tarderanno a venire nel corso dei prossimi mesi.