Forno a microonde, non usarlo più così: rischi la vita

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I forni a microonde, con il passare degli anni e dei vari decenni, sono diventati sempre più fondamentali e utili all’interno della nostra vita quotidiana, complice la loro semplicità d’utilizzo.

Un altro dei vantaggi è la velocità e rapidità dei loro programmi di cottura, l’ideale per la vita frenetica a cui siamo abituati al giorno d’oggi.

Bisogna certo porre attenzione al loro utilizzo, ma ad oggi, dopo anni e anni (se non decine) d’utilizzo continuativo nelle case di milioni di persone, è stato confermato che l’utilizzo del microonde non aumenta in alcun modo il rischio di cancro per radiazioni ed emissioni d’energia di qualsiasi tipo. I forni a microonde fanno uso infatti della radiazione a radiofrequenza, che ha una bassa quantità d’energia.

Per nostra fortuna queste sono totalmente innocue, e non causano danni di nessun tipo e rilevanza alla nostra salute personale. Sono infatti le radiazioni ad alta energia, quelle che destano la maggior preoccupazione, in quanto sono dotate del potere ionizzante, e hanno quindi la capacità di modificare sensibilmente il nostro materiale genetico, portando a conseguenti mutazioni del DNA. Queste mutazioni, ripetute nel tempo, possono portare anche ad un’eventuale progressione tumorale.

Nessun problema anche per il cibo e tutti gli alimenti che riscaldiamo facendo uso del microonde e dei suoi programmi di cottura: esso non è per nulla radioattivo, dal momento che non è sottoposto a radiazioni ionizzanti in grado di mutare il DNA, quindi possiamo escludere totalmente qualsiasi potenzialità cancerogena. A differenza del cibo crudo, sfortunatamente gli alimenti cotti presentano un valore in termini di nutrienti qualitativamente inferiore, a causa della denaturazione che deriva direttamente dalla cottura dell’alimento stesso.

Gli svantaggi del microonde

L’unico punto leggermente dolente del microonde rispetto al classico forno elettrico è che il primo si è dimostrato leggermente meno efficace nella rimozione di batteri o tossine che possono eventualmente essere presenti sulla superficie del cibo, quindi suggeriamo di far sempre uso di cibi freschi e conservati nella maniera più ottimale possibile, e soprattutto per un limitato periodo di tempo.

Nel caso, ad esempio, che un alimento conservato in frigorifero per qualche giorno e con una certa carica batterica venga poi cotto in pentola, questa diminuisce in maniera drastica.

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Discorso diverso nel caso in cui la cottura avvenga all’interno del forno a microonde, in cui questa carica batterica residua (dovuta al prolungamento della conservazione) potrebbe portare a diverse problematiche una volta consumato, come ad esempio disturbi gastrointestinali e intossicazioni alimentari.