L’avvento dei telescopi spaziali ha permesso enormi passi in avanti dal punto di vista delle scoperte scientifiche, dandoci un’ampia panoramica su tutto ciò che si trova attorno a noi, all’infuori del sistema solare.
Nel corso di queste settimane, uno dei principali protagonisti è senz’ombra di dubbio il telescopio spaziale della NASA e dell’Agenzia Spaziale Europea, ovvero Hubble. Nei mirini in questo caso è stata la stella Betelgeuse, appartenente alla celebre costellazione di Orione, che nell’ormai lontano 2019 ha subito un’esplosione a livello della sua superficie.
Questa esplosione sarebbe stata ripresa nell’ultimo periodo dal telescopio Hubble, facendo assistere alla rimozione di una grande porzione di superficie planetaria. Questa esplosione avrebbe causato nella fattispecie una dispersione di una massa ben più grande (fino a 400 volte maggiore) di una tipica eruzione solare. Il pennacchio di polvere protagonista di quest’espulsione ha raggiunto un diametro di oltre 1 milione di miglia, corrispondenti a circa 1.6 milioni di kilometri.
L’eruzione solare di Betelgeuse ha provocato il distaccamento di una porzione della sua atmosfera inferiore, che ha portato come diretta conseguenza al crearsi di una nube di polvere, derivante dall’esplosione stessa. La nube di polvere ha così occluso, in maniera temporanea, la luce di Betelgeuse, provocando un oscuramento parziale.
Secondo quanto stimato dagli scienziati, la supergigante presentava un ciclo di luminosità della durata pari a circa 400 giorni, con periodi bui e altrettanti periodi di luce. Già in passato infatti avevamo assistito ad alcuni oscuramenti improvvisi e inaspettati della superstella, come quello avvenuto a fine 2019.
Il parere degli scienziati
All’inizio gli esperti della NASA avevano stabilito che la stella Betelgeuse, con una distanza di 530 anni luce dal pianeta Terra, fosse ormai quasi giunta alla fine del suo ciclo vitale, ma stando agli ultimi dati l’eruzione solare non ne rappresenta la fine.
Questa eruzione solare ha infatti dato un’ulteriore conferma che le stelle come Betelgeuse perdono continuamente massa nel corso degli anni, e che giunta alla fine del suo ciclo vitale esploderà in una supernova, che potrà essere vista anche a occhio nudo dal pianeta Terra, indicativamente tra 100’000 anni, anche se sono stime ancora da confermare. Vi lasciamo dunque alle foto provenienti dal telescopio Hubble della supernova in questione, augurandovi come sempre una buona visione.
Non ci rimane a questo punto che attendere ulteriori aggiornamenti da parte degli studiosi della NASA e dell’ESA in merito a Betelgeuse e il suo stato attuale, che siamo certi non tarderanno a venire nel corso dei prossimi mesi o anni.