Sempre lui torna a sorprenderci, James Webb. Con le sue strabilianti immagini, che sembrano provenire da un film di Christopher Nolan, il telescopio spaziale della NASA svela dettagli mai visti prima della lenta trasformazione in atto nella galassia Ruota di Carro.
Una collisione tra una grande galassia a spirale e un’altra galassia più piccola, ha generato due anelli che si espandono verso l’esterno come le increspature create da un sasso nello stagno. Questo magnifico spettacolo è avvenuto a 500 milioni di anni luce nella costellazione dello Scultore.
Nuove rivelazioni sui Bucchi Neri
Il telescopio James Webb è riuscito anche in questa impressa. Lo strumento della NASA ha individuato con estrema precisione singole stelle e regioni di formazione stellare. Permettendo di svelare il comportamento del buco nero al centro della galassia.
La galassia Ruota di Carro ha un nucleo contenente un’enorme quantità di polvere calda, con le aree più luminose che ospitano giganteschi giovani ammassi stellari. L’anello esterno, che si è espanso per circa 440 milioni di anni, è invece dominato dalla formazione stellare e dalle supernove. Man mano che questo anello si espande, penetra nel gas circostante e innesca la nascita di nuove stelle.
Le rivelazioni del telescopio
Jemes Webb non è l’unico telescopio che aveva messo gli occhi sulla Ruota di Carro. Altri strumenti spaziali come Hubble di Nasa ed Esa, hanno provato negli anni a scrutare all’interno della galassia. Ma la grande quantità di polvere che l’avvolge, aveva impedito di studiarla nei dettagli.
A differenza dei suoi fratelli, James Webb ha una nuova avanzatissima tecnologia a disposizione: Near-Infrared Camera (NIRCam).
Questa tecnologia a luce infrarossi, ha permesso al telescopio di mostrare le differenze nella distribuzione delle stelle più giovani rispetto a quelle più vecchie.
Oltre a questa camera a infrarossi, il James Webb possiede un’altra tecnologia in grado di misurare le componenti chimiche presenti nei corpi celesti.
Grazie allo strumento MIRI, sono state identificate regioni ricche di idrocarburi e altri composti chimici (oltre alla polvere di silicato) che formano una serie di raggi a spirale. Secondo gli esperti questa serie di raggi rappresenterebbero lo “scheletro” della galassia.
Queste non sono i primi risultati riportati dal telescopio che svolgono gli astronomi. Se volete scoprire le altre missioni di successo compiute da James Webb, ti consiglio di leggere questo nostro articolo a proposito.