Siamo ad un passo dalla scoperta della vita eterna, la ricerca sta dando i suoi frutti

Quanti uomini nella storia hanno cercato la leggendaria fonte dell’eterna giovinezza, in grado di donare l’immortalità. Viaggiando in terre lontane alla sua ricerca, chi nel cuore dell’Amazonia, chi sui altopiani dell’Etiopia o chi in Oriente. Ma nessuno che ha cercato nei fondi degli oceani, il segreto dell’immortalità si cela nei geni in una piccola medusa.

La Turritopsis dohrnii, conosciuta dagli esperti come “medusa Benjamin Button”, possiede una doppia copia di geni che proteggono e riparano il Dna.

L’ha scoperta di un team di biologi dell’Università di Oviedo (Spagna) ha rivoluzionato il concetto della vita, come questa medusa non muore, ma regredisce e inizia un nuovo ciclo vitale in eterno.

Una vita di metamorfosi e cloni

Prima di iniziare a svelarvi il segreto del immortalità, bisogna sapere come avviene il ciclo vitale delle meduse.

Le meduse iniziano le loro vite sotto forma di larve, trasportate dalle correnti finché non trovano una parete roccioso al quale ancorarsi. Qui inizia la loro metamorfosi in polipi (da non confondere con i polpi), colonie di cloni che si riproducono rapidamente in modo asessuato tramite gemmazione: ogni individuo ne genera un altro limitrofo e identico a sé.

Alcuni di questi polipi sono capaci di generare delle baby-meduse, queste abbandonano la colonia e iniziano una loro vita solitaria nei vasti oceani. Sono proprio loro le meduse che tanto temiamo e incontriamo nei mari. Queste meduse si riproducono per via sessuata, attraverso fecondazione esterna rilasciando gameti nell’ambiente marino.

medusa vita eterna

Si ricomincia da capo

Una volta adulte le meduse invecchiano e muoiono come il resto di degli esseri viventi. Ma la nostra Turritopsis dohrnii non ha vissuto una vita piena, perciò ne ricomincia un’altra.

La Turritopsis dohrnii quando è ferita o le condizioni ambientali sono difficili, insomma quando sta per morire, questa medusa che ne sa una più del diavolo si abbandona sul fondale e inizia uno strano decadimento. Le sue cellule si riaggregano in un ammasso amorfo, si riattaccano a un substrato roccioso e ridiventano polipi, pronti a trasformarsi in nuove meduse. È un nuovo inizio, una regressione a una fase di immaturità sessuale.

Il suo segreto è la genetica

Maria Pascual-Torner e il suo team di ricerca hanno trovato nel Dna della medusa il segreto dell’eterna giovinezza.

I ricercatori hanno sequenziato il Dna della T. dohrnii e l’hanno confrontato con quello della sua cugina sfigata mortale, la Turritopsis rubra.

I duplicati dei geni associati alla riparazione e alla protezione del Dna permettono alla T. dohrnii di produrre maggiori quantità di proteine protettive e ristrutturanti. Altre mutazioni peculiari consentono alla medusa di arrestare la divisione cellulare ed evitare che i telomeri (le porzioni di DNA che si trovano alla fine di ogni cromosoma e che impediscono all’elica di sfibrarsi) si degradino. La degenerazione dei telomeri è una delle ragioni dell’invecchiamento del metabolismo dei viventi.

Durante la metamorfosi che la riporta allo stadio di polipo, la medusa T. dohrnii è capace di silenziare i geni implicati nella maturazione cellulare, così da riportare le cellule a uno stato primordiale, e di attivarne altri che permettono alle cellule nascenti di specializzarsi di nuovo, quando dal polipo si staccherà una nuova medusa.

gruppo di meduse

La scoperta sul segreto dell’immortalità della T. dohrni, ci offre informazioni importanti sull’invecchiamento e sulle malattie a esso legato, come il cancro o le patologie neurodegenerative.