In Italia ci sono tanti Università che permettono a tutti di accedere agli studi per ottenere la laurea. Sono molto conosciute a livello globale, ma una in particolare occupa una delle prime posizioni in una nota classifica. Si tratta dell’Università La Sapienza. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Durante il Medioevo a Bologna fu fondata nel 1088 una delle prime Università e nel 1224 Federico II di Svevia ha gettato le basi di quella degli studi di Napoli ancora oggi in piena attività. Nel 1333 fu il turno de La Sapienza nata per volontà di Papa Bonifacio VIII con la bolla In supremae praeminentia dignitatis.
Nel periodo del Rinascimento i papi avevano fatto richiesta di incrementare il numero dei docenti con l’inserimento di nuove cattedre. Inoltre furono acquistati nuovi edifici per dare nuove sedi agli allievi, il cui numero aumentava sempre più a dismisura.
Con l’avvento dell’unificazione italiana, si occupò dell’Istruzione Terenzio Mamiani (ultimo Conte di Sant’Angelo di lizzola e uno dei protagonisti del Risorgimento italiano) che rese laico l’ateneo. Il primo rettore fu Clito Carlucci che introdusse tante novità.
Durante il periodo del Fascismo i docenti erano costretti a giurare fedeltà ai principi del movimento politico capitanato da Benito Mussolini. Dopo la seconda guerra mondiale furono riprese le attività. Da allora non solo i corsi, ma anche la struttura sono stati ampliati. Attualmente ha anche un polo succursale a Latina ed è collegata con due punti clinici universitari: il Policlinico Umberto I e l’ospedale di Sant’Andrea.
Secondo la classifica Arwu rientra tra le prime stimate a livello globale, posizionandosi tra i migliori atenei italiani e non solo.
Ecco i parametri utilizzati
Secondo la classifica Academic Ranking of World Universities pubblicata il 15 agosto, l’organizzazione indipendente Shanghai Ranking Consultancy ha annunciato che l’Università La Sapienza è la prima università italiana. A livello globale occupa una posizione compresa tra la 101° e 150°. Un grande salto di qualità, dato che negli anni passati si trovava invece nel range 151-200. In base a quali dati si è giunti a questa conclusione?
Sono 6 i parametri di valutazione: i premi Nobel e le medaglie Fields di ex studenti, per il 10%, ricercatori dell’Università per il 20%, il numero di ricercatori citati secondo Clarivate Analytics, le pubblicazioni su Nature & Science per il 20% come anche le citazioni di pubblicazioni tecnologico-sociali.
“Confermato il primato a livello nazionale”
La rettrice Antonella Polimeni non può che essere fiera del risultato ottenuto: “Il posizionamento di quest’ anno è un ottimo risultato per La Sapienza che vede confermato il suo primato a livello nazionale. La classifica ribadisce il prestigio dell’Ateneo nel panorama internazionale grazie alla qualità e al valore scientifico della nostra comunità accademica, di cui il recente Premio Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi rappresenta il massimo riconoscimento. Il ranking premia in particolare le eccellenze nella ricerca scientifica, collocando la Sapienza nel novero delle research universities di riferimento a livello mondiale”.