Perchè la Polizia, in Europa, ha iniziato a controllare le e-bike? Si tratta, al fondo, di una questione di sicurezza legato al corretto utilizzo delle famose bici a pedalata assistita.
Possiamo definire e-bike una bicicletta elettrica; solitamente con pedalata assistita o completamente autonoma. Si tratta di un’evoluzione (ecologica) delle biciclette con motore; nel novecento addirittura con motore a scoppio.
Le e-bike stanno diventando sempre più potenti, specie negli Stati Uniti e in Europa. In Olanda, ad esempio, va di moda modificare le fat e-bike in modo da renderle più veloci. Anche i rider amano questa strategia, spesso utilizzano e-bike taroccate, onde trasportare con maggiore velocità i pasti e la merce ordinata ai clienti.
La polizia olandese, constatate le difficoltà per individuare questi veicoli, ha messo a punto un sistema per individuare le e-bike ‘tarocche’. Si tratta di una piccola piattaforma sulla quale far salire la bicicletta; la ruota anteriore viene ‘serrata’ nel macchinario e il poliziotto pedala per un po’ generando energia.
In questo modo è possibile scoprire se la bicicletta è capace di andare oltre i 25 km/h consentiti. Un acceleratore, è ovvio, rende la e-bike immediatamente sanzionabile.
L’industria, occorre ammetterlo, sta cercando di metterci una pezza, di limitare drasticamente il fenomeno; insomma di avere biciclette elettriche sempre meno ‘custom’, sempre meno prone a modifiche e interventi di varia natura. Si parla addirittura di software appositi coi quali assicurarsi che la bicicletta non sia soggetta a manomissioni, che la rendono inutilizzabile se si tenta una qualsivoglia modifica.
D’altronde però, come spesso succede con le e-bike, le biciclette elettriche vengono costruite dalle industrie in Cina; sono prone pertanto a modifiche, a sabotaggi. La qualità stessa della costruzione non è tra le migliori, spesso si è dimostrata facile da rompere o manipolare. Difficile che, da parte della Cina, si consideri maggiormente l’aspetto della sicurezza e del copyright del prodotto.
Allo stadio odierno la Polizia olandese ha preparato ben 250 piattaforme onde multare le e-bike modificate; però tra gli olandesi predomina lo scetticismo sulla possibilità o meno di controllare realmente il fenomeno. Tuttavia occorre osservarlo con grande attenzione; quanto infatti giunge in Olanda, giungerà anche in Italia. Non per imitazione, ma quale conseguenza delle direttive dell’Unione Europea. Però predomina anche la soddisfazione di voler controllare il fenomeno; d’altronde in Italia solitamente ‘bersaglio’ di ciò sono i famigerati monopattini.
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