Sin da quando è entrata con maggiore forza nella vita di tutti gli utenti, l’Intelligenza Artificiale ha suscitato ansia e paura.
Certo, sono molti quelli che la ritengono una vera e propria manna dal cielo e non attendono altro che scoprire tutte le sue sfaccettature. Pensate che, sin dal suo arrivo a novembre del 2022, ChatGPT è risultata essere stata utilizzata davvero tantissimo. Sono molti gli studenti che si sono avvalsi del loro aiuto per temi, traduzioni, ricerche, problemi matematici.
Ma anche molti lavoratori nel settore informatico hanno voluto testare le sue capacità nello scrivere codice semplice. Insomma, di utilizzi ce ne sono stati e ce ne sono davvero tantissimi. Di problemi anche, però. E tutti erano e sono legati alla mancanza di tutela della privacy dei frequentatori abituali. Come ben sapete, anche in Italia il Garante della Privacy ne ha vietato l’utilizzo.
Certo, è stato per poco tempo, poche settimane da aprile scorso. Poi, gli utenti hanno potuto utilizzarla nuovamente. DI bot di Intelligenza Artificiale, oggigiorno, ce ne sono davvero tantissimi, così come di tool. Pensiamo, ad esempio, al fatto che si può generare un testo o delle immagini per i propri post online, o anche generare dei rendering per la ristrutturazione e l’arredo della propria abitazione.
E fin qui nulla di sconvolgente. Ora, però, è arrivato qualcosa che predice la morte degli utenti. Sì, avete capito benissimo. E’ qualcosa di macabro, ma è la pura realtà. Sembra assurdo, ma la sua affidabilità è davvero altissima. E può farlo grazie ad un algoritmo molto simile a quello di ChatGPT. Si, è una piega un po’ strana!
La notizia raccapricciante arriva dalla Danimarca, paese in cui alcuni ricercatori hanno sviluppto un algoritmo che, in base a determinate informazioni raccolte presso l’anagrafe del Paese, riesce a prevedere la morte di un individuo. Prende, come abbiamo avuto già modo di accettare, le mosse dallo stesso comportamento di ChatGPT.
In pratica, quello che per quest’ultimo è il vocabolario, ovvero le parole di uso quotidiano, gli eventi ed altro ancora, per questo algoritmo di cui vi stiamo parlando, il vocabolario è formato da tutti gli eventi che possono accadere durante la vita. Pensiamo, ad esempio, alla perdita di un familiare o di un genitore, ad un incidente, a malattie contratte, al lavoro ed allo stipendio.
Insomma, questo algoritmo mette insieme tutte le fasi della vita di un individuo, gli eventi accaduti, li esamina e da il suo responso. Certo, non tutti sentono il bisogno di conoscere l’età esatta della propria dipartita o l’anno in cui passeranno a miglior vita. Ma, nel caso in cui doveste essere curiosi, vi diciamo che l’affidabilità è al 78%.
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