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Torino diventa il centro spaziale italiano: riprodotti degli ambienti di allenamento estremo per l’addestramento astronauti | Ecco come funziona

Un astronauta – Passione Tecnologica

Ecco come funzionerà il nuovo centro spaziale italiano, vediamo insieme tutti i dettagli operativi.

L’Asi (Agenzia Spaziale Italiana) e l’ALTEC (Aerospace Logistics Technology Engineering Company) hanno firmato a Roma un contratto dal valore di 3,5 milioni di euro per la progettazione e costruzione di un Centro di Simulazione e Controllo Missioni Robotiche Lunari. Erano presenti il presidente di ASI Teodoro Valente e il direttore generale Luca Vincenzo Maria Salamone e il presidente Fabio Massimo Grimaldi e l’ad Vincenzo Giorgio di ALTEC.

Il centro verrà dunque realizzato nella capitale del Piemonte, Torino. Verrà realizzato un terreno capace di riprodurre le condizioni lunari, un’industria per fabbricare le componenti della stazione in orbita della Luna ‘Gateway’ e i modelli di servizio europei delle astronavi ‘Orion’.

Sono previsti circa 3 anni di lavori per la costruzione del futuro Centro lunare, affianco il ROCC (Rover Operation Control Center) riservato alle operazioni su Marte. Non si tratta infatti – nemmeno per l’Italia, paese allergico alla tecnologia e alle grandi esplorazioni – della prima impresa di questo genere.

Allo stato odierno molte delle nazioni sviluppate pensano o progettano a tutti gli effetti di tornare sulla Luna. Il Progetto, nel caso americano, prende il nome di ‘Moon to Mars‘ e pone il satellite quale uno step ineludibile per approdare sul pianeta rosso. L’Italia in questo contesto è uno dei partner più importanti tanto della NASA, quanto dell’ESA, in Europa.

Come funzionerà il centro spaziale di Torino, fantascienza che diventa realtà

Il Centro di controllo avrà il compito di ‘testare’ sul campo e parzialmente produrre le tecnologie previste per vivere sulla Luna. Si parla chiaramente di esplorare, conoscere e abitare non solo il piccolo satellite, ma i vicini pianeti. A partire, va da sé, da Marte.

Un astronauta sulla Luna – Passione Tecnologica

Torino, a dire il vero, era già molto attiva nel campo tramite la ricerca robotica su Marte. Ad esempio aveva realizzato, per l’ESA, un ‘ExoMars ROCC‘ (Rover Operations Control Center), fondamentale per l’esplorazione del pianeta rosso. Proprio il rover in questione aveva portato grande notorietà al centro spaziale torinese.

Far atterrare un uomo su Marte prevede, allo stadio attuale, tre diverse fasi: sperimentazione sulla Terra, in bassa orbita lunare e infine direttamente sulla Luna. Prima del grande passo, verso Marte. Chissà quali saranno i futuri sviluppi; di progetti del genere si legge dagli anni Sessanta, senza però concreti passi in avanti.

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