Apple che divertimento: con le modifiche allo Store, ora siamo pieni di emulatori per i games retrò | Ecco i migliori per i titoli più divertenti

Apple – depositphotos – Passionetecnologica.it

Apple apre – con grande timidezza e tanti caveat – al retrogaming e ai giochi sull’App Store. Vediamo insieme alcuni dettagli.

Il gaming sulle piattaforme Apple è tradizionalmente un affare difficile; si tratta di piattaforme che poco si prestano a questo genere di interventi, di giochi ludici spesso troppo impegnativi per un sistema ‘chiuso’, impermeabile agli interventi esterni. Molte volte viene utilizzato il paragone del ‘giardino’; nel caso della Apple è un giardino recintato da alte mura, ‘chiuso’ agli agenti esterni.

Qualcosa però potrebbe mutare nel futuro, cambiare radicalmente. Nello specifico Apple ha modificato le linee guida su quali app possono essere ammesse all’interno dell’esclusivo App Store. Sembra siano stati ammessi per la prima volta, gli emulatori di giochi; sebbene con alcuni caveat importanti.

In precedenza questo genere di giochi poteva essere installato tramite procedura illegale, il famoso ‘jailbreak‘ o in alternativa con il progetto AltStore. Questi ha acquisito una (semi) legalità, divenendo pubblico e adottando addirittura qualche forma di finanziamento ‘dal basso’ con la nota piattaforma patreon.

Ecco, con ogni probabilità a fronte di un sistema già ‘scassinato’ da molteplici parti, Apple ha deciso di prendere il famigerato ‘toro per le corna’ e fuor di metafora aprire al gaming sul proprio App Store.

Perchè Apple non ama gli emulatori, una breve guida

Gli emulatori, va ammesso a fronte delle ritrosie di Apple, presentano molteplici problemi. Vi sono infatti continue polemiche, anche a carattere giudiziario, su chi abbia i diritti e chi possa realmente distribuire quell’arcade, quell’iconico gioco della propria infanzia. La Apple a sua volta tenta di difendersi, avverte fin dall’inizio nelle (non a caso di recente aggiornate) linee guida che “L’utente è responsabile di tutti i software offerti nella sua applicazione…” E si citano esplicitamente le “leggi applicabili”.

Apple – depositphotos – Passionetecnologica.it

Vi sono anche alcuni requisiti di fondo; a partire dall’utilizzo dell’HTML5 per i mini giochi e il retrogaming. Certo, questo al fondo non risolvere il problema tutt’oggi presente; cioè doversi recare dall’App Store su un sito esterno, venendo re indirizzato. L’utilizzo di HTML5 dovrebbe consentire di mettere un minigioco dentro la propria app, senza doverlo basare su IOS, ma solo tramite pagina del browser.

Il discorso rimane valido anche per un altro settore, accanto ai giochi, ovvero le ‘super app‘. Si tratta di applicazioni di alto profilo che riuniscono più funzioni (chat, pagamenti online, chiamate, ecc ecc) diffusi in estremo oriente. Un esempio classico è, in Cina, la mega applicazione WeChat.